Università: direttori generali ribadita necessità di ripensare tutto il comparto

Università: direttori generali,”fare meglio per fare di più” A Sorrento, ribadita necessità di ripensare tutto il comparto
(ANSA) – ROMA, 26 SET – E’ necessario ripensare il comparto universitario italiano, attraverso logiche che facciano leva su un rinnovato sistema di finanziamento, sullo snellimento delle procedure e una maggiore autonomia. E’ quanto hanno chiesto i direttori generali delle amministrazioni universitarie italiane, la cui associazione Codau è riunita a Sorrento per un convegno dal tutolo emblematico: “Fare meglio per fare di più”.

All’iniziativa ha preso parte anche Stefano Paleari, presidente Crui: “L’Italia dell’Università agguanta l’Europa nell’allocazione dei fondi ma non l’entità. Il confronto con il Belgio è illuminante. L’Italia alloca i fondi su base competitiva per oltre un terzo quest’anno, mentre il Belgio conta su un contributo per studente di 7.400 euro, uguale per tutte le università. Il confronto con maggiore autonomia. i 4.000 euro italiani è disarmante. Più misurati e meno finanziati”. Paleari ha chiesto alla politica di tirare le somme di questa situazione: “Regime speciale per le università, diverse dalla PA, autonomia per chi si comporta bene e risorse competitive. Gli Atenei sono pronti a partire tutti insieme, Rettori e Direttori Generali, uniti in una proposta unitaria dopo tanti anni di divisioni”.
Il Presidente Codau, Cristiano Nicoletti, ha sottolineato la necessità di una revisione del sistema di finanziamento delle università, delle logiche premiali e dei processi di valutazione: “Un sistema generale di finanziamento deve essere in grado di sostenere anche le situazioni di crisi, facendo leva su logiche di valutazione postuma al raggiungimento degli obiettivi e non ex ante, più costosa e inefficace”. E ancora atenei italiani più attrattivi a livello internazionale e in termini di investimenti provenienti dal settore privato”.
Il presidente Anvur Stefano Fantoni, ha spiegato che “il sistema universitario c’è e sta attuando con forza disposizioni per crescere, Si sta facendo un grande lavoro su fondo di finanziamento ordinario delle università e VQR (progetto di Valutazione della Qualità della Ricerca) e stanno iniziando le prime visite non ispettive alle università, nell’ottica di stabilire una cooperazione e un confronto costante fra ANVUR e Atenei”.
Carla Barbati, vice Presidente del Consiglio Universitario Nazionale, ha ricordato la necessità di ridefinire il peso di alcune regole dell’articolato quadro normativo di riferimento delle università, come sta avvenendo nei paesi anglosassoni, dove ad una minore produzione normativa non corrisponde un vuoto regolatorio.
Il tema della razionalizzazione della spesa e dei sistemi di finanziamento è stato toccato anche da Marco Mancini, Capo Dipartimento per l’Università, l’AFAM e per la Ricerca del Miur. C’è stato inoltre un accenno da parte di Mancini alla “questione corsi a numero programmato” e test universitari: il capo del Dipartimento ha ribadito che il Ministero sta lavorando ad un progetto per i test d’ingresso, sottolineando inoltre che ad oggi non è stato consegnato nulla alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, con la quale è tuttavia aperto un tavolo di confronto che prevede, da qui a poco, degli incontri. Una smentita quindi alle voci sulla consegna, da parte del ministro Stefania Giannini, ai rettori di un documento che prevede un anno comune per tutte le matricole, una valutazione divisa in due semestri e alla fine della stagione una selezione dura per passare al secondo anno. (ANSA).