In allegato, il testo e l'analisi delle legge 69/2009 recante "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile", inviatoci dall'Ufficio Studi.

In allegato, la direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Funzione Pubblica n. 2/2009 concernente l'"utilizzo di internet e della casella di posta elettronica istituzionale sul luogo di lavoro".

In allegato, la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri 27 marzo 2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10/04/2009, recante "Criteri per la comunicazione di informazioni relative al partenariato pubblico-privato ai sensi dell'articolo 44, comma 1-bis del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248 convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1 della legge 28 febbraio 2008, n. 31." Si allega, inoltre, il testo del citato art. 44 D.L. 248/2007, convertito con L. 31/2008, con un breve commento dell'Ufficio Studi.

In allegato, la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri 27 marzo 2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10/04/2009, recante "Criteri per la comunicazione di informazioni relative al partenariato pubblico-privato ai sensi dell'articolo 44, comma 1-bis del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248 convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1 della legge 28 febbraio 2008, n. 31." Si allega, inoltre, il testo del citato art. 44 D.L. 248/2007, convertito con L. 31/2008, con un breve commento dell'Ufficio Studi.

In allegato, la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri 27 marzo 2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10/04/2009, recante "Criteri per la comunicazione di informazioni relative al partenariato pubblico-privato ai sensi dell'articolo 44, comma 1-bis del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248 convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1 della legge 28 febbraio 2008, n. 31." Si allega, inoltre, il testo del citato art. 44 D.L. 248/2007, convertito con L. 31/2008, con un breve commento dell'Ufficio Studi.

In allegato, la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri 27 marzo 2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10/04/2009, recante "Criteri per la comunicazione di informazioni relative al partenariato pubblico-privato ai sensi dell'articolo 44, comma 1-bis del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248 convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1 della legge 28 febbraio 2008, n. 31." Si allega, inoltre, il testo del citato art. 44 D.L. 248/2007, convertito con L. 31/2008, con un breve commento dell'Ufficio Studi.

L'Ufficio Studi trasmette le seguenti pronunce, cui si allega un documento di sintesi, aventi ad oggetto la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 519, legge 296/2006 (Finanziaria 2007) in riferimento agli artt. 3 e 97 della Costituzione, relativamente alla decorrenza dei termini per l'avvio del processo di stabilizzazione:
- ordinanza del Consiglio di Stato n. 2230 del 13 maggio 2008 che solleva la suddetta questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 519, legge 296/2006;
- ordinanza della Corte Costituzionale n. 70 del 13 marzo 2009 che dichiara manifestamente inammissibile la questione sollevata dal Consiglio di Stato, perchè "il rimettente, omettendo di formulare un petitum specifico, lascia indeterminato il contenuto del richiesto intervento additivo e, comunque, non indica una soluzione costituzionalmente obbligata".

L'Ufficio Studi trasmette le seguenti pronunce, cui si allega un documento di sintesi, aventi ad oggetto la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 519, legge 296/2006 (Finanziaria 2007) in riferimento agli artt. 3 e 97 della Costituzione, relativamente alla decorrenza dei termini per l'avvio del processo di stabilizzazione:
- ordinanza del Consiglio di Stato n. 2230 del 13 maggio 2008 che solleva la suddetta questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 519, legge 296/2006;
- ordinanza della Corte Costituzionale n. 70 del 13 marzo 2009 che dichiara manifestamente inammissibile la questione sollevata dal Consiglio di Stato, perchè "il rimettente, omettendo di formulare un petitum specifico, lascia indeterminato il contenuto del richiesto intervento additivo e, comunque, non indica una soluzione costituzionalmente obbligata".